L’endometriosi profonda può localizzarsi nel parametrio, una struttura anatomica bilaterale complessa, a volte necessitando di interventi chirurgici intricati a causa del potenziale coinvolgimento dei nervi autonomi, dell’arteria uterina e dell’uretere. Se le cisti ovariche endometriosiche sono state considerate metaforicamente rappresentative della “punta dell’iceberg” per quanto riguarda le lesioni endometriosiche profonde nascoste, è ragionevole affermare che le lesioni parametriali dovrebbero essere interpretate come la regione più profonda di questo iceberg. Inoltre, basandosi su una presentazione clinica subdola, una valutazione diagnostica parametriale completa diventa imperativa per pianificare una gestione ottimale delle pazienti con sospetta endometriosi profonda.
Recentemente, gli studi ULTRAPARAMETRENDO hanno valutato il ruolo dell’ecografia transvaginale nell’endometriosi parametriale, evidenziando caratteristiche distintive come un aspetto leggermente ipoecogeno, una morfologia stellata, margini irregolari e una vascolarizzazione limitata. L’impatto della terapia medica sulle lesioni parametriali non è stato descritto nella letteratura corrente, principalmente a causa della mancanza di un’adeguata rilevazione durante le indagini di imaging.
L’estensione della DE nel parametrio pone sfide significative durante l’approccio chirurgico, aumentando il rischio di complicazioni intra- e postoperatorie, soprattutto se eseguite in centri con bassa esperienza e dopo molteplici interventi chirurgici in cui il coinvolgimento parametriale non è stato riconosciuto. Nel tempo, i principi della chirurgia nerve-sparing sono stati incorporati nel trattamento chirurgico dell’endometriosi profonda per minimizzare i danni iatrogeni e potenzialmente ridurre il rischio di complicazioni funzionali.
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